New York – La Regione Calabria, Dipartimento Turismo – progetto “Culti e Culture” e Dipartimento dello sviluppo economico, è lieta di presentare al pubblico newyorkese il grande patrimonio enogastronomico e turistico calabrese ed il brand “Rosso Calabria”. Il rosso è il colore che sin dall’antichità si abbina a ciò che è prezioso, e “Rosso Calabria” è un omaggio alle preziose varietà di vitigni della regione, sinonimo di alta qualità, storia e innovazione enologica.
La Regione Calabria presenta la propria offerta turistica ed enogastronomica in occasione della principale fiera americana dell’enogastronomia, il Summer Fancy Food 2016. La cucina italiana è sicuramente la più conosciuta ed apprezzata negli Stati Uniti e il Summer Fancy Food è uno dei punti di riferimento più importanti per l’Italia per mettere in mostra le migliori produzioni tradizionali, specialità alimentari e novità provenienti da gran parte delle regioni del Paese. L’Italia è sempre stata la nazione più presente alla manifestazione, fin dalla sua prima edizione svoltasi nel 1955. Per l’edizione 2016 la Regione Calabria sarà presente presso lo Stand 226, Level Three, all’interno dello spazio Unioncamere.
Una tre giorni in cui il pubblico americano ed internazionale potrà conoscere e degustare le prelibatezze della tradizione calabrese ed entrare in contatto con un territorio vasto e caratterizzato non solo da mare e coste, ma anche da affascinanti entroterra, montagne, profonde radici storico-culturali e un patrimonio di usanze e riti religiosi. La Regione Calabria ha avviato da tempo un programma di rilancio del proprio comparto turistico, attraverso molteplici attività ed eventi, in un progetto che fonde natura, cultura, storia e tradizione. All’interno di tale operazione “Culti e Culture di Calabria” rappresenta la punta di diamante, un programma che mira a diversificare l’offerta già esistente, in un percorso attraverso natura, folklore ed arte.
Il progetto prevede la proposta, ad un pubblico sempre più ampio, di mete ed itinerari di viaggio inconsueti alla scoperta delle radici della nostra cultura. Si vuole destagionalizzare l’offerta turistica e soprattutto a raccontare il territorio nelle pieghe più sconosciute, nell’essenza più intima attraverso la storia, la ricchezza dei paesaggi e la cultura multietnica che ha radici profonde nel passato.
Viaggiare in Calabria rappresenta un’opportunità reale e concreta per toccare con mano le realtà locali del territorio calabrese, per gustare le sue prelibatezze culinarie, ricette che risalgono al periodo della Magna Grecia. Non va trascurato che la Calabria ha un patrimonio di rari vitigni tra i più importanti al mondo, con oltre 350 vitigni, preservati nel corso dei secoli, complice l’isolamento in cui le aree interne della regione hanno attraversato la storia. Avere in mano un calice di vino prodotto in questa terra equivale ad assaporare tremila anni di storia. I vini ricchi di storia e biodiversità si prestano a diventare un ottimo attrattore culturale per questa regione che si candida ad esser la patria del benessere mediterraneo. L’agroalimentare rappresenta la vera carta di identità per la Calabria, non bisogna scordare che già dal 1960 il professor Ancel Keysha ha individuato proprio qui, nella cittadina di Nicotera, la culla della “Dieta mediterranea”, oggi riconosciuta come patrimonio immateriale dell’Unesco.
La Calabria, da sempre considerata tra le regioni più interessanti ed incontaminate del panorama italiano dal punto di vista paesaggistico è costellata di spiagge, percorsa da coste limpide e scogliere suggestive, ma anche incorniciata da aspre montagne e punteggiata da verdi boschi. In realtà la natura rappresenta soltanto uno dei mille motivi per intraprendere un viaggio in questi territori ricchi di fascino.
Nell’alto Tirreno cosentino ad esempio, si trova la Riviera dei Cedri, un tipico esempio dove si aprono visioni di fiumare che arrivano al mare dopo aver scavato canyons nel massiccio del Pollino, dove si può praticare anche i rafting. Nel cuore di questo imponente massiccio si trovano come grappoli i villaggi appartenenti all’idioma arbereshe fondati dagli albanesi approdati dal 1400 in poi sulle coste calabresi in fuga dalla loro terra allora devastata dal regno ottomano. Lungro, Firmo, Acquaformosa, Frascineto e Civita sono solo alcuni dei paesi dove si parla ancora albanese e dove si pratica il rito greco – bizantino e dove l’architettura degli edifici religiosi presenta caratteristiche uniche e suggestive.
Per tornare alla “Riviera dei Cedri” lo charme di questa parte di Calabria non finisce qui: ai lati delle fiumare sono sorte le cedriere, poderi coltivati con estrema cura per produrre il cedro, produzione di nicchia che per condizioni climatiche e per le caratteristiche del terreno può realizzarsi in pochissimi luoghi del pianeta. In questi luoghi vive ancora oggi una tradizione secolare che si tramanda dal 1200 a Santa Maria del Cedro (CS), dove ogni anno in agosto ha luogo la raccolta dei cedri dai rabbini provenienti da tutto il mondo selezionano i frutti migliori per il rito religioso ebraico di Sukkòth.
Molto più a sud sul versante ionico la Riviera dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria, verso la punta meridionale della penisola è costellata dalle coltivazioni delle piante di gelsomino, profumatissimo, bello ma anche robusto rampicante diffuso in particolare tra Stilo e Capo Spartivento, i cui fiori venivano raccolti dalle donne chiamate ‘gelsominiae’, ed esportati in Francia per farne profumi.
La magia degli aromi si respira anche al Museo del Bergamotto, ad un passo dal centro storico di Reggio Calabria: un luogo incantato e singolare. L’olio essenziale sin dal 1704 è ingrediente fondamentale per la realizzazione della cosiddetta “acqua admiralis”, poi denominata “acqua di Colonia”. Ancora oggi l’olio essenziale di bergamotto viene usato nell’industria profumiera per fissare il bouquet aromatico dei profumi e per armonizzare le altre essenze. Celebri firme internazionali della moda come Burberry e Dolce e Gabbana ne catturano gli effluvi profumati ed unici al mondo, per i loro ricercati profumi.
La Calabria è terra densa di storie millenarie, attraversata da culture provenienti da tutto il bacino mediterraneo che si intrecciano e arrivano fino ai giorni nostri: qui le dominazioni hanno lasciato segni indelebili nella lingua, nelle tradizioni e nei culti che animano ogni singolo paese. Luoghi incantati, ricchi di memoria, come il borgo medievale di Gerace, e più a sud troviamo l’area grecanica, un tipico esempio di enclave culturale rimasta intatta nel tempo, dove una delle poche comunità grecaniche ancora presenti in Italia ha mantenuto anche l’idioma del passato.
Da ultimo, ma non certo per minor importanza, non si può non citare l’enorme valore del patrimonio storico ed artistico calabrese, che rappresenta indiscutibilmente un punto di forza nell’operazione di valorizzazione voluta dalla Regione Calabria per una piena consapevolezza della sua grandezza. L’intero territorio della regione infatti è ricchissimo di reperti storici, un vero museo a cielo aperto, ogni suo angolo racconta una storia millenaria: da Sibarys a Locri Epizefiri passando dai resti di Kroton, antica colonia achea, un tempo sede della scuola filosofica pitagorica, sono parte di un immenso patrimonio ancora da scoprire e che ha dato solo un piccolo assaggio di quanto nasconde quando ha rivelato al mondo intero la bellezza dei Bronzi di Riace. Migliaia di turisti si recano ogni anno presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ad ammirare questi capolavori rinvenuti nel mare a Riace, sulla costa ionica calabrese dove ancora oggi come allora vengono a depositare le uova le tartarughe.
In questo articolato contesto nasce il brand “Rosso Calabria”. La viticoltura in Calabria ha origini antichissime. Già nell’VIII secolo a.C. i greci chiamavano questa terra Enotria, lodandone la qualità delle uve. È per trasmettere questa storia e per valorizzare il patrimonio di cui la regione dispone che nasce il brand “Rosso Calabria”.
“Rosso Calabria” diviene così contenitore per comunicare vini che caratterizzano la produzione calabrese dal Gaglioppo al Magliocco, passando per il Nerello, il Greco nero, il Castiglione. Queste uve costituiscono un patrimonio inestimabile per l’enologia calabrese che attraverso il brand, vengono rivalutate e trasmesse al grande pubblico.
Rosso come la passione che gli agricoltori ogni giorno mettono nel proprio lavoro e come la passione che guiderà l’ente regionale in un ambizioso progetto che riunisce i produttori della regione puntando ad alti standard qualitativi. Obiettivo è quello di potenziare il mercato con un ampliamento a livello nazionale ed internazionale, con una programmazione mirata e selettiva dei target di riferimento, grazie alla scelta strategica di privilegiare i Paesi “maturi”, che conoscono già il vino italiano, contesto nel quale la Calabria può rappresentare un’interessante novità.
Rosso Calabria raccoglie un patrimonio unico che racconta una terra che può vantare l’inestimabile ricchezza di 350 vitigni circa, 12mila ettari di vigneto e una produzione di 400mila ettolitri l’anno, di cui 70% rosso e 30% bianco. Ogni anno vengono prodotte circa 10 milioni di bottiglie, di cui il 15% immesse su mercato estero, particolarmente in Germania. Le aree di produzione principali sono concentrate nei territori di Crotone, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Da nord a sud i vitigni autoctoni calabresi danno vita a numerose varietà di vino: 9 con la certificazione DOP e 9 con denominazione IGP.